Per festeggiare il lancio della nuova versione di Arianna, abbiamo ideato Vent’anni di Arianna: persone, luoghi, concetti e organizzazioni un ciclo di interviste a cura di Elisa Fulco.
Presenteremo i nostri casi di successo lanciando una riflessione sull’archivio che verrà, attraverso il contesto progettuale e le testimonianze dirette dei protagonisti.
La Rete degli archivi per non dimenticare è un grande progetto di respiro nazionale e di altissimo valore civile, promosso dall’Archivio Flamigni e realizzato grazie a numerosi contributors.
Mira a raccogliere e trasmettere le testimonianze degli eventi stragistici e terroristici che hanno segnato i nostri lunghi anni Settanta per mantenerne viva la memoria e provare a contribuire alla ricerca della verità.
Sono diversi gli scopi per i quali Hyperborea è stata coinvolta.
Innanzitutto si trattava di adottare uno strumento software che consentisse un’adeguata descrizione degli oltre 60 archivi aderenti alla Rete.
L’idea era quella di poter condividere, fra tutte queste realtà, un unico “serbatoio” di schede di persone, luoghi e soprattutto eventi, mantenendo però ciascun archivio l’assoluta autonomia nella gestione dei propri materiali.
Il tutto con un’unica installazione, in modo che la soluzione fosse anche economica e semplice da gestire.
E poi c’era l’esigenza della valorizzazione dei contenuti inseriti, una valorizzazione che non fosse riservata agli “addetti ai lavori”, giornalisti o studiosi del periodo storico, ma fosse capace di supportare l’interesse e la curiosità di tutti, specie delle giovani generazioni, ai quali rimarrà affidato, appunto, il compito di “non dimenticare”.
Dopo una collaborazione iniziata con i “vecchi” Arianna3, AriannaWeb e docTrace, l’arrivo di Arianna4 ha permesso di ottenere piena rispondenza alle esigenze inizialmente espresse.
In particolare, la valorizzazione centrata sulle entità promette di essere al tempo stesso la soluzione ideale, corretta ma anche semplice da usare, fondata sui documenti ma anche attraente e quasi giocosa per gli utenti più giovani, chiamati ad avvicinarsi al mondo non semplice del terrorismo e delle stragi.
Ilaria Moroni (Roma, 1976), è direttrice dell’Archivio Flamigni, promotrice e curatrice della Rete degli archivi per non dimenticare. Si occupa dal 2005 di archivi contemporanei e di declassifica della documentazione su stragi e terrorismo. È responsabile scientifica dei progetti di digitalizzazione della documentazione giudiziaria dei processi sui terrorismi e le mafie, membro del Comitato consultivo sulle attività di versamento successive alla Direttiva Renzi e referente del tavolo del Miur per la realizzazione di iniziative didattiche e formative sul tema del terrorismo e delle stragi.
Nata a Milano nel 1977. Laureata in filosofia, Ph.D in storia presso l’Università di Bristol, continua a lavorare sulla storia dello stragismo con una borsa di ricerca presso l’Università di Pavia. È stata conduttrice radiofonica per la Rai e collabora con «la Repubblica». Nel 2011 ha vinto il “Premiolino”, per la sua attività giornalistica. Dal 2012 al 2015 è stata membro del Consiglio di Amministrazione della Rai. Segue progetti didattici sulla storia del terrorismo con la Rete degli archivi per non dimenticare. Ha pubblicato i volumi Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre (Einaudi 2009 e 2011), Una stella incoronata di buio. Storia di una strage (Einaudi 2013 e 2019), La scuola salvata dai bambini. Viaggio nelle classi senza confini (Rizzoli 2016 e 2017) e Piazza Fontana. Il processo impossibile (Einaudi 2019), Giona (Piemme 2020).
Specializzata nella valorizzazione di archivi storici di collezioni, si occupa di responsabilità sociale d’impresa e di inclusione sociale attraverso la cultura, curando mostre, libri e progetti di comunicazione. Per noi segue il ciclo di interviste “Arianna20: dall’oggetto al contesto”.
L’intervista completa, trasmessa in diretta il 29 settembre scorso.
Segretissimi, segreti, riservatissimi o riservati, così sono classificati i documenti dei segreti di Stato.
Ne parlano Ilaria Moroni e Benedetta Tobagi, intervistate da Elisa Fulco. Una riflessione sul legame tra democrazia e cultura della legalità, tra cultura della documentazione e conservazione della memoria.
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